IL LUTTO IN BAMBINI E ADOLESCENTI

8 Febbraio 2022

 

Tutti i giorni la morte entra nelle nostre case attraverso notizie, film, serie tv e videogiochi. Quest’esposizione si è intensificata maggiormente negli ultimi anni caratterizzati dalla pandemia. Tuttavia, mai come nella nostra società siamo analfabeti davanti alla morte, impacciati spesso nell’affrontare il dolore e i vissuti legati alla perdita. Ancor di più ci sentiamo incapaci di stare accanto a bambini e adolescenti che vivono un lutto, con il rischio di farli sentire ancora più soli.

La morte di un nonno, di un genitore e anche quella di un animale, che negli ultimi anni è vissuta con maggior intensità, sono i lutti più frequenti tra i più giovani e spesso si tratta dei primi lutti significativi che affrontano e che influenzeranno tutti i successivi vissuti di perdita.

 

 

LE REAZIONI AL LUTTO IN BAMBINI E ADOLESCENTI

La morte di una persona cara comporta un grande dolore per familiari e amici. Tuttavia, ognuno reagisce in modo diverso e personale davanti a tale sofferenza. Anche bambini e adolescenti. Rabbia, difficoltà relazionali con familiari e amici, crollo del rendimento scolastico e disturbi del sonno e dell’appetito sono le reazioni più frequenti.

I bambini, a causa del loro sviluppo cognitivo non ancora completo e dell’importanza rivestita da fantasia e pensiero magico, facilmente pensano di essere responsabili per la morte del loro caro, manifestando un forte senso di colpa. Se a morire è un genitore, spesso provano ansia nei confronti del genitore sopravvissuto a causa del timore che possa morire anche lui. Gli adolescenti, invece, hanno un concetto di morte più maturo.

In ogni caso, rispettando tempi e modi di ciascuno, sia bambini che adolescenti vanno sostenuti nel dolore consentendo loro di piangere, sfogare la rabbia, riconoscere la paura e affrontare il senso di solitudine.

 

LA VERITÁ: L’UNICA STRADA PER USCIRNE INSIEME

Quando ci sono bambini e adolescenti in casa, prima o poi ci si chiede: cosa gli dico? come glielo spiego? Il fatto è che ai più piccoli non sfugge niente e se in casa qualcosa non va, loro hanno “antenne” che colgono tutto.

Va considerato che il dolore, per quanto grande, se viene mediato dall’adulto, ha dei confini. La fantasia del bambino no. Per questo è importante dire la verità, utilizzando un linguaggio adatto all’età del bambino. Questo consentirà all’adulto di mantenere il suo ruolo di riferimento. Le bugie o mezze verità porteranno solamente il bimbo a non fidarsi e cercare le risposte in altri adulti, coetanei o sul web, con tutti i rischi che ne conseguono.

Infatti, la morte resta un grande mistero e non sempre si hanno tutte le risposte. Tuttavia sempre si può restare in ascolto delle domande dei più piccoli e accoglierle, mantenendo aperto il dialogo. Quando non sappiamo qualcosa, è importante sentirsi liberi di dire “Non lo so”, “Mi informo”, “Tanti se lo chiedono, ma nessuno sa la risposta”. In questo modo manterremo un rapporto autentico e anche il ruolo di adulti di riferimento per il bambino perché sentirà che può fidarsi della sincerità dell’adulto.

 

PORTARLI AL FUNERALE?

I riti servono tanto agli adulti quando ai più giovani. Talvolta pensiamo che il funerale sia un momento triste, troppo doloroso per farlo vivere anche ai bambini, ma invece dimentichiamo che esso ha una grande valenza nel processo di separazione ed elaborazione del lutto. Si tratta di un momento nel quale si può dire addio alla persona e ricordarlo nei piccoli gesti quotidiani e nei grandi valori trasmessi. Il funerale, inoltre, consente di ricevere affetto e vicinanza da parte della comunità alla quale si appartiene e questo aiuta a non sentirsi soli nel proprio dolore.

È importante spiegare al bambino cosa accadrà il giorno del funerale in modo che sappia cosa aspettarsi e non sia disorientato. Questo consentirà di far scegliere a lui se partecipare o meno al rito di commiato. In ogni caso, quanto più il bimbo ci vedrà convinti che sia un bene la sua presenza, tanto più se ne convincerà anche lui.

 

L’ELABORAZIONE DEL LUTTO IN BAMBINI E ADOLESCENTI

Ciascuno elabora il proprio lutto secondo modi e tempi personali. Questo è ancora più evidente in bambini e adolescenti perché utilizzano strategie e risorse diverse da quelle del mondo adulto. In modo particolare, occorre tener presente che, quando muore un giovane genitore, il figlio è destinato ad elaborare il lutto un po’ alla volta lungo tutta la vita. Il raggiungimento della maggiore età, la laurea, il matrimonio o il diventare genitore a sua volta saranno tutti eventi che porteranno a fare i conti con la perdita.

Ascolto empatico, disponibilità e comprensione sono i bisogni principali che hanno i giovani in lutto.

Con i più piccoli, le favole o il gioco possono essere strumenti preziosi per affrontare il tema della perdita raccogliendo vissuti, domande e mantenendo una comunicazione aperta.

Per gli adolescenti, invece, è importante il gruppo dei pari, anche se talvolta le amicizie cambiano quando si vive un lutto. Anche gli oggetti e i vestiti hanno una funzione importante in quanto diventano un modo attraverso il quale “sintonizzarsi” con chi non c’è più.

 

L’INCONTRO IN CASA FUNERARIA

Questi sono solo alcuni dei temi che affronteremo Venerdì 18 Febbraio alle 20:30 nell’incontro pubblico “Nuvole nel cuore” dedicato al lutto in bambini e adolescenti presso la casa funeraria di Gorgo al Monticano in via Postumia di Sala 30. Interviene la dott.ssa Paola Fornasier, psicologa, psicoterapeuta, pedagogista e responsabile del servizio Rimanere insieme per l’elaborazione del lutto dell’associazione Advar.

 

Per info e prenotazioni: Eventbrite

 

oppure scrivici a:

[email protected]

 

 

Lorenzo Bolzonello - psicologo e celebrante laico